Rinnovabili, così arriverà l’energia in Africa
Nell’Africa Sub-sahariana seicentoventi milioni di persone non hanno accesso all’elettricità: questo quanto è emerso dai dati dall’ultimo report della International Energy Agency (IEA), Africa Energy Outlook. Al momento, dunque, due terzi degli abitanti, sono senza corrente. Se si va a valutare il consumo medio pro-capite si scopre che gli africani non utilizzano, a testa, neanche l’energia per tenere accesa costantemente una lampadina da 50 watt. Non va meglio sul versante termico dove 730 milioni di persone ancora cucinano bruciando biomasse o torba, in modi pericolosi per la salute nonché inefficienti.
Eppure il continente africano ha enormi risorse di sole, acqua, vento e geotermia. L’energia c’è, ma si preferisce investire in risorse da esportare, per non parlare del sistema delle infrastrutture che risulta sempre più inadeguato rispetto alle crescenti esigenti del paese. Sempre in base ai dati emersi dal report, infatti, entro il 2040, la popolazione della regione Sub-sahariana dovrebbe raddoppiare e di conseguenza la domanda di energia dovrebbe salire dell’80%, ma circa mezzo miliardo di africani si vedrà negato l’accesso all’elettricità.
Il dato positivo, secondo le stime dell’IEA, è, però, che a venire incontro a molti africani saranno le fonti pulite grazie a micro-reti intelligenti. Ormai sono anni che il fotovoltaico e il piccolo idroelettrico in testa battono nettamente i generatori diesel per quanto riguarda i costi quando c’è da portare l’elettricità laddove la rete non arriva e probabilmente non arriverà per anni. Ed è proprio con le tecnologie di micro-grid e off-grid che, secondo la IEA, si otterrà il 70% dell’estensione dell’accesso all’elettricità previsto entro il 2040.
Di Laura Pinto






